POETE OLTRE LE STANZE un consapevole gesto di autorappresentazione femminile
Articolo di Adele D'Addario
A cento anni dal celebre suggerimento di Virginia Woolf, che esortava le aspiranti scrittrici a ritagliarsi un proprio spazio autonomo e risorse finanziarie ("una stanza tutta per sé"), l'antologia poetica Poete oltre le stanze, curata da Elisa Malvoni raccoglie voci che, pur avendo costruito quegli spazi di autonomia, avvertono oggi che la "stanza non basta più". È sorto il bisogno di varcare la soglia, di accogliere "altre voci, altri vite" e di accostare i propri testi a quelli di altre autrici, in una catena che si convoca reciprocamente per darsi "testimonianza e ascolto".
L'intento critico della raccolta è chiaro: nessuna delle autrici ambisce a rappresentare la propria generazione, né genericamente "il genere femminile" o la categoria delle "donne poete(sse)". Le poetiche offerte sono semplicemente "le loro," esperienze distanti sia dal linguaggio dell'appartenenza forzata che dalla "testimonianza obbligata". Ciò che cementa queste voci disparate, che scrivono di tempi e storie differenti, è un "gesto comune": l'assunzione della parola come autorappresentazione consapevole.
La poesia diviene lo strumento primario per ridefinirsi e per interrogare continuamente la propria identità. L'autrice Alina Nicoara sintetizza questa missione: Non sono questo smalto rosso / o l'abito che ora indosso. / Io sono le mie parole, / i silenzi e ogni errore. Il tema dell'autorappresentazione è onnipresente: le poete si mettono in discussione, si accettano o desiderano cambiarsi, ripercorrendo sé stesse nei contesti più vari: dalla ricerca spirituale e l'amicizia, al lavoro e al quotidiano, alla maternità (o alla sua assenza), fino alla cura e alla ribellione. L'identità che emerge non è un monologo chiuso, ma un "laboratorio aperto" che cerca di "abitare il cambiamento, tradurre l’incertezza in linguaggio".
Genealogia e Dialogo con le Antenate
Un elemento di grande impatto in Poete oltre le stanze è il dialogo costante con altre figure femminili, siano esse storiche, bibliche, letterarie o mitologiche. Questa riscrittura non è imitativa, ma un modo per farsi "eredi e testimoni" e accettare la continuità come un "gesto di crescita".
Troviamo Anna Lombardo in dialogo con Emily Dickinson, rileggendo il suo "sbattere e richiudere le finestre", o Adalgisa Zanotto che evoca Maria Maddalena, la "cercante" ostinata che non permette alla pietra del sepolcro di chiudere la vita per sempre, fungendo da "archetipo di fede e ostinazione". Anna Bani si rivolge a Sylvia Plath in "Nella coppia," smontando il mito domestico per restituirne una "verità aspra e quotidiana". Altre figure come Lilith, Eva e Didone compaiono come presenze riscritte per omaggiarle come donne della contemporaneità.
Particolarmente toccante è la misurazione con le "donne che hanno preceduto": madri, nonne, zie, spesso silenziose o sconfitte, custodi della memoria. La madre è vista ora come un modello, ora come un "nodo da sciogliere," un'interlocutrice mai pacificata. n questo senso, l'antologia si rivela un "atto di riconoscimento genealogico" che restituisce voce alle antenate che hanno reso possibile la scrittura odierna.
Oltre la Solitudine: Una Casa di Voci
Nonostante la poesia sia spesso associata all'isolamento, questa raccolta dimostra l'opposto: la parola poetica ha la capacità di "tenere insieme". Il libro è diventato un luogo di incontro e alleanza per molte autrici che non si conoscevano prima.
Il femminile che si definisce è "plurale, concreto, terreno e spirituale insieme", e rifiuta l'archetipo per trovare nella poesia la possibilità di descriversi senza compiacimento. Come esprime Betty Gilmore nel suo canto collettivo, The time will come again / when the danger has passed / and we will celebrate.
La curatela di Malvoni spinge il concetto di autonomia di Woolf a una nuova dimensione: se la "stanza" rappresentava lo spazio privato necessario per scrivere, oggi ciò che serve è "una casa di voci, una soglia comune". Questa antologia è, in definitiva, la mappa di questa nuova dimora collettiva, con "più stanze comunicanti", dove l'autorappresentazione dell'io poetico si realizza pienamente solo in presenza dell'altra.
Autrici Varie, Poete oltre le stanze, a cura di Elisa Malvoni. ChiareVoci Edizioni (Novembre 2025). pag. 154 euro 14.00
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