I quaderni dell'aspettativa di Giuseppe Carlo Airaghi
Si finisce così a guardare il mare
nei pomeriggi vuoti dell'inverno,
a cercare la linea dove diventa cielo,
dove si capovolge e ci confonde.
Si finisce così a scrivere parole
lungo i bordi bianchi dei giornali,
a vederle bruciare, piano piano,
fino a confondersi, nella nebbia.
Raccolta di poesie
"E’ per me un peculiare modo di guardare il mondo e di rapportarsi ad esso. Un modo di specchiarsi con il proprio io. Da questo sguardo decentrato deriva di conseguenza una lingua, un’espressività e una modalità di comunicazione decentrati.
Penso che la poesia come ogni altra forma d’arte sia, alla radice, una maniera di comunicare, di rivolgersi al mondo. Siamo animali sociali e quello che diciamo e scriviamo è rivolto a degli interlocutori, reali o immaginari che siano" dalla postfazione
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Giuseppe Carlo Airaghi è nato a Legnano (MI) nel 1966. Vive a Barbaiana di Lainate (MI).
Per decenni ha tenuto i propri testi nei cassetti della scrivania fino a al momento in cui ha perduto ogni pudore; da allora, esagerando, ha pubblicato le raccolte di poesia:
"I quaderni dell’aspettativa” (Italic Pequod, 2019 - ChiareVoci 2024),
“Quello che ancora restava da dire” (Fara Editore, 2020, vincitore Premio Vito Moretti 2023 e Premio Leopold Senghor 2024),
“La somma imperfetta delle parti" (Ladolfi Editore, 2021),
il poemetto “Monologo dell’angelo caduto" (Fara Editore, 2022, vincitore Premio Città di Arcore 2022),
“Ora che tutto mi appare più chiaro” (PuntoaCapo, 2023), vincitore Premio inediti Lago Gerundo)
e il romanzo “I sorrisi fraintesi dei ballerini” (Fara Editore, 2021).
Ha curato l’antologia “Ogni sguardo su Milano” (ChiareVoci Edizioni 2024).
È componente del gruppo “Officine letterarie - Poesia 33” che si prefigge lo scopo di organizzare eventi dedicati alla condivisione della poesia.
Nel 2024 ha fondato la casa editrice "ChiareVoci Edizioni"
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