di Nino Di Paolo
Pagina sinistra, pagina destra, in mezzo uno specchio. Lo specchio è asimmetrico, è ineguale, e ce lo mostra Nino di Paolo confrontando due esistenze, talvolta affiancando su carta la propria esperienza con l’esperienza di un’altra persona. Il rapporto asimmetrico tra i vissuti riportati in poesia non è esplicitato, ma risulta sempre chiaro dalla loro giustapposizione. È una poesia che si costruisce per prossemica ed immediatezza, merito della sensibilità del poeta, in grado di trovare connessioni proustiane e affinità tra le storie, le immagini, i soggetti che lo hanno attraversato, andando a collegare una notizia di cronaca con un episodio della propria memoria. (dalla prefazione di Elisa Malvoni).
3. Senza averne il dovere
Il digiuno diurno
a undici anni
senza averne ancora il dovere
per sentirsi grande
poi correre a bere dal rubinetto
non appena il telefonino
fa partire la litania
della preghiera della sera.
Specchio di 3
Quando le flebo
non erano ancora in uso
e il mio risveglio dall’anestesia
avvenne in una notte di assonnati infermieri
il bambino si alzò
arso dalla sete
curvo sul dolore della ferita
e guadagnò anche lui
un agognato rubinetto.
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