venerdì 14 marzo 2025

Ogni sguardo su Milano - volume 2

 

"I testi raccolti in questo secondo volume offrono una molteplicità di forme e scritture, testimoniano la varietà di ascendenze e ricerche della poesia contemporanea, oscillando tra il reale e l’onirico, tra il quotidiano e il metafisico, offrendo un’esperienza di lettura che va oltre il semplice significato delle parole.

Lo sguardo sulla città si traduce in un'interrogazione sul senso dell'esistenza, sulla memoria e sul tempo che scorre inesorabile.

C’è chi nel linguaggio insegue il passato, indagandolo attraverso i ricordi che insistono sul presente. Chi utilizza la scrittura poetica per raccontare storie e chi, invece, pone in secondo piano ogni riferimento realistico per puntare al simbolo. C’è chi trova la propria cifra più sincera nell'ottimismo della lode e chi, al contrario, nell'amara denuncia.

In questa raccolta, gli autori e le autrici tentano di tradurre in versi la complessità del loro rapporto con la città, ci accompagnano in un viaggio poetico che non è solo individuale, ma universale.

Ogni poesia è un frammento di vita, un frammento di verità personale, ogni città è una contraddizione, ogni osservatore, ogni voce, ogni penna che la attraversa e la restituisce al lettore ne coglie un aspetto differente, uno scorcio inedito, un dettaglio che sfugge a uno sguardo distratto.

Proprio da questa molteplicità di prospettive nasce il progetto Ogni sguardo su Milano, che giunge ora al suo secondo volume, confermandosi come un'opera capace di raccogliere e intrecciare le visioni, le suggestioni e le emozioni di chi vive, attraversa o semplicemente immagina questa città". 

(dalla prefazione)


Sognare è un’imprudenza


Quale morale mi sorreggerà

alla discesa dai treni serali

nel buio che separa la stazione

dall’androne di luce condominiale

dove si ricompongono famiglie

che odorano di preparativi per la cena.


I passi dei pendolari sono insufficienti 

a colmare la distanza che li separa dalla luna,

immaginarla sgonfiarsi come un palloncino

come dovrebbe accadere 

a queste angosce fatte di nulla

che mi esercito a ignorare

svoltando gli angoli ciechi delle vie

che qui hanno i nomi 

di illustri dimenticati.

Insopportabile, ti sento ripetere, 

il buio di queste sere di novembre.


Sognare sembrerebbe un’imprudenza

qui, dove nessuno mi guarda in viso. 

Stanca, eppure non sazia ancora

di queste reiterate promesse di vita,

di questi testardi inseguimenti d’amore.


(Adele D'Addario)


Il libro è acquistabile su Amazon a questo link

martedì 18 febbraio 2025

Oltre al colle di Rocío Bolaños

 

Oltre al colle  di Rocío Bolaños

"... se il titolo non può né vuole evitare di rimandare a uno specifico luogo esistente, è intorno a ciò che non è esistito che ruota l’intera parabola di queste pagine. La raccolta nel suo complesso diviene pertanto metafora di un altrove non esperito, potenziale, infinitamente immaginabile e al contempo barriera, schianto dello stesso possibile che si arresta e si esaurisce prima ancora della sua riuscita, generando un coabitare paradossale di sognabilità inesauribile e di ineludibile finitudine, di non negazione della realtà. Oltre al colle si pone dunque a livello identitario come limite in tutta la sua vastità ontologica, ma anche come spartiacque in grado di creare due porzioni nettamente distinte fra un non precisabile al-di-là e un ben determinato al-di-qua, quasi fosse, nel suo stesso rovescio, il canto implicito di ciò che resta, il riappropriarsi attraverso un inno profano della scoria che è rimasta.

Mantenendosi a sua volta in bilico tra il detto e il non-detto, sebbene questa raccolta sia chiaramente incentrata su una dinamica amorosa, non dovrebbe stupire che qui la parola “amore” non sia mai dichiarata, o tantomeno pronunciata, come innominato resta l’oggetto di questo amore – oggetto eppure vettore di queste pagine – risultando in questo modo anonimo, assente, quindi negato, ma anche protetto, illimitato e ubiquo allo stesso tempo.

Tripartita nella sequenza temporale delle sezioni che compongono l’opera, quella nella poesia di Rocío Bolaños è una passione intravista e già consumata, una inaspettata ventata d’aria nei polmoni capace di dimostrare che forse mancava qualcosa a quello che si credeva essere già tutto il bene. È un incontro totalizzante in grado di significare l’esistenza, di farsi casa e «nuovo paesaggio», lente e lingua inedite per leggere il mondo, per allargare il presente e distorcere il tempo. E nondimeno, anticipata «la fine del calendario», diviene incarnazione del pavesiano disamore, del sisma, della privazione e del raffreddamento, di un oblio che «si nutre della tiepida cortesia», restituendo semplici rovine e un vuoto di senso da dover ricolmare.

Oltre al colle custodisce dentro i suoi argini tutti questi attriti, perché è la vita stessa – per chi osa osarla – a esserne costituita. E forse, è proprio e solo in virtù di questo resoconto impietoso, di questo controcanto a posteriori che, ancora una volta, è finalmente possibile dire: «Restituisco col mio canto / la sorte di riscoprirmi viva»". (dalla prefazione di Dario Talarico)


Mi sono lasciata scolpire
senza colpe né tormenti
da una lingua delicata
da una forza taciturna.

Restituisco col mio canto
la sorte di riscoprirmi viva.


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mercoledì 22 gennaio 2025

La terra silenziosa di Massimo Botturi


LA DONNA ABITATA

Graffiandola hai veduto la luce verde
e bianca: ha il dono delle piante
mischiato a sangue d’acqua.
Si lecca le ferite come fa il cane a sera
come la luna le figlie adolescenti.
Gridano e piangono gli alberi, e le siepi
con tutte le varici, le litanie dei vecchi;
e piegano al dolore le schiene nude e forti.
Se vedi madre, proteggila, e poi parla
dille del vento che annusa le persiane
dei rami che le chiedono venia, e carità
lo spazio all’infinito dell’aria. Falla entrare
e dolce poi solleva là dove il mento tace;
lavale pelle e poi scorza, fallo piano
è verde, e dopo bianca, la stanza sua segreta.

"... Il testo di Botturi, si parva licet, ha la medesima ambizione: fotografare il proprio Zeitgeist. Annusando lo spirito del tempo contemporaneo Botturi paventa una possibile distruzione della vita umana sulla Terra, causata da un Antropocene mal gestito, e il conseguente silenzio che ne deriverebbe. 

Questo è il tema di fondo, preannunciato anche nelle pagine introduttive. 
Tuttavia, ai miei occhi, poesia dopo poesia, la figura della Terra, con la sua naturale bellezza, il suo destino di deterioramento, la sua potenza e fragilità, si confonde e si trasfigura allegoricamente nella donna amata. Il libro si trasforma così in un canzoniere, in una straziata dichiarazione di fedeltà all’amore e all’accudimento. 

Ci troviamo dunque di fronte a un omaggio, a un canto d’amore indirizzato alla fragilità del mondo e delle persone che lo abitano. Un amore che è al contempo sublimato e carnale. 
Un canto che tenta di accordare, di rendere intonato, il grido di dolore che eromperebbe dalla gola, se non albergasse nell’autore una fiducia cieca nella straziante bellezza dell’esistenza. 
Si tratta di un omaggio personale e autobiografico, che, evitando il registro diaristico, si fa voce collettiva, voce di strenua resistenza alla fatica, al dolore, alla transitorietà dell’esistenza. 
La parola poetica che scaturisce da questo atteggiamento è parola limpida che pare trattenere le lacrime sulle bordo delle ciglia..." (dalla postfazione)

ACQUISTABILE SU AMAZON (qui)

mercoledì 4 dicembre 2024

Poeta? No, Grazie - atti di un incontro € 13.00

Poeta? No, Grazie - atti di un incontro          -        Autori Vari











,,, con questo titolo palesemente provocatorio abbiamo posto all’attenzione il tema della marginalità della poesia nelle dinamiche sociali del nostro Paese. I poeti sono poco letti, poco ascoltati e nessuno affiderebbe a una giovane poetessa (come accadde nel 2021 alla Gorman) di celebrare con i propri versi l’inaugurazione di un mandato presidenziale.

Quest’anno ci interroghiamo sul perché, nonostante questa marginalità, i poeti continuino a scrivere e le case editrici, per lo più piccole, a pubblicare raccolte di poesie. Le ragioni sono ovviamente tante, tantissime e le più diverse. Ognuna e ognuno potrà oggi condividere le proprie ragioni, nella forma espressiva che sceglierà...

Il libro è acquistabile facendone richiesta alla mail della casa editrice: chiarevociedizioni@gmail.com

e su Amazon a questo Link

martedì 12 novembre 2024

La pipa dell'albatro di Otoniel Guevara € 12.00


Otoniel Guevara (Quezaltepeque, El Salvador, 06/10/1967) è un poeta e giornalista salvadoregno. È stato dichiarato Gran Maestro di poesia dal Ministero della Cultura di El Salvador e la sua opera letteraria è stata dichiarata patrimonio nazionale.

Ha studiato giornalismo all'Università di El Salvador. Ha fatto parte del Fronte di Liberazione Nazionale “Farabundo Martí" durante la guerra civile in El Salvador. Ha lavorato come creativo pubblicitario, giornalista e manager culturale. La sua opera poetica, che si compone di più di trenta titoli, è stata tradotta in numerose nazioni. È fondatore della “Our America Network of International Poetry Festivals” e del “World Poetry Movement” di Medellín (Colombia).




...Ogni sua immagine, per quanto tagliente, conserva un fondo di umanità alla ricerca di significato e bellezza anche se temporanea. Guevara si tiene vicino a tutti gli avvenimenti che partono dai decenni di guerra civile e che ha vissuto sulla propria pelle e parla delle cicatrici di un conflitto che ha coinvolto ogni strato della società salvadoregna. La tensione della voce del disagio che non è solo personale ma collettivo emerge dai suoi versi come sostanza vibrante e si traduce nella vera rivelazione della propria emarginazione. Ad ogni verso il poeta salvadoregno offre uno sguardo crudo ma poetico su temi universali comparendo con un linguaggio oscillante tra il sacro e il profano, Guevara esplora anche il conflitto interiore dell’uomo contemporaneo, diviso tra la ricerca della verità e l’accettazione di un sistema che spesso opprime. Le sue parole si fanno quindi specchio di una resistenza silenziosa, di un rifiuto di essere parte di quel “mercato nero dell’ingratitudine” che descrive con ironia e amarezza... (Dalla prefazione di Rocìo Bolanos)


Non conosco la solitudine,

non in questa terra.


Quello che mi ha strappato la pelle,

le mie vertebre e la mia lingua,

sono le serrature,

la parola deserta, avvelenata,

senza sesso o mistero. La barriera corallina

dove la morte è un talamo imperfetto,

sfigurato e sporco.


Nell’esilio non berrò l'acqua

che dolcemente manca nella tua coppa.

Lascio i cereali nel solito angolo.

Mi porto via solo metà dei frutti,

due ocotes

e un terzo della mia fame.


Quando la solitudine ferirà la mia porta

avrò molte parole per il lungo cammino.


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mercoledì 9 ottobre 2024

Le conseguenze impreviste dei ricordo di Giuseppe Carlo Airaghi € 10.00


...Quattro mesi prima della sua tragica fine Bruno Ridolfi mi propose di collaborare alla stesura di quella che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto essere una sorta di autobiografia.

Il mio compito sarebbe stato quello di fornire un impianto narrativo consequenziale a quelli che lui aveva definito appunti sparsi. Nelle sue intenzioni io avrei dovuto colmare le lacune stilistiche di quegli appunti, mediare tra il linguaggio orale e quello talvolta pomposamente letterario, eliminare le numerose ripetizioni, raccordare i singoli avvenimenti, le considerazioni, i lampi di memoria isolati e privi di un filo narrativo coerente. Inutile sottolineare che, malgrado le difficoltà che si prospettavano, accettai subito con entusiasmo.


consultabile e acquistabile su Amazon    € 10.00


Giuseppe Carlo Airaghi è nato a Legnano (MI) nel 1966. Vive a Barbaiana di Lainate (MI).

Per decenni ha chiuso i propri testi nei cassetti della scrivania fino a al momento in cui ha perduto ogni pudore; da allora, esagerando, ha pubblicato le raccolte di poesia:

"I quaderni dell’aspettativa” (Italic Pequod, 2019 - ChiareVoci 2024),

“Quello che ancora restava da dire” (Fara Editore, 2020, vincitore Premio Vito Moretti 2023 e Premio Leopold Senghor 2024),

“La somma imperfetta delle parti" (Ladolfi Editore, 2021),

il poemetto “Monologo dell’angelo caduto" (Fara Editore, 2022, vincitore Premio Città di Arcore 2022),

“Ora che tutto mi appare più chiaro” (PuntoaCapo, 2023), vincitore Premio inediti Lago Gerundo)

 il romanzo “I sorrisi fraintesi dei ballerini” (Fara Editore, 2021).

Ha curato l’antologia “Ogni sguardo su Milano” (ChiareVoci Edizioni 2024).

È componente del gruppo “Officine letterarie - Poesia 33” che si prefigge lo scopo di organizzare eventi dedicati alla condivisione della poesia.


Nel 2024 ha fondato la casa editrice "ChiareVoci Edizioni"

giovedì 29 agosto 2024

La bambina melodrammatica di Adele D'Addario € 10.00


La bambina melodrammatica 

Adele D’addario nasce a Locarno, in Svizzera sul finire del secolo scorso, da genitori siciliani. All’età di 10 anni, a seguito della separazione dei genitori, si trasferisce a Messina con la madre. A Messina termina gli studi conseguendo la laurea in Lettere.Attualmente vive in provincia di Monza-Brianza dove insegna, come precaria, nelle classi medie inferiori.

"Seguendo il solco delle più collaudate tecniche narrative in questo libro si narra il percorso che dalla crisi passa alla lotta e dalla lotta approda a una risoluzione, con o senza lieto fine lo stabilirà la sensibilità e la personale biografica del lettore. Questo è il primo livello di lettura, il primo strato di terra letteraria che il lettore incontra. Scavando sotto il primo strato viene portata alla luce la poesia. Perché quando la poesia è davvero valida allude sempre ad un altrove, opera uno slittamento di percezione, rimanda a uno scavo ulteriore, più profondo, a ulteriori significati senza mai venire meno alla fedeltà nei confronti dello strato più evidente, quello in superficie. Adele D’Addario lo fa utilizzando un linguaggio contemporaneo, che affonda le proprie radici in un solido terreno di tradizione lirica ma che si spinge in territori che potremmo definire pop in cui risuona l’eco di rime interne nascoste e di quelle ben visibili a fine verso. D’Addario usa una lingua piana, comprensibile che rifugge artifici, abbellimenti inessenziali e virtuosismi fini a se stessi.

Malgrado non miri alle altezze rarefatte del sublime punta comunque decisa alla verticalità del verso piantando al contempo con decisione i piedi a terra, nel quotidiano.Questa schiettezza e questa chiarezza formale vengono attraversate a tratti da metafore spiazzanti e inaspettate che innescano complessità ma non complicazione nel tessuto sintattico e semantico".

L’anniversario

Celebriamo oggi, a questa mensa,
l’anniversario del nostro incontro
mancato, il fiorire disatteso
dei germogli che mai ponemmo a dimora.

Guardami.
Sono un’attesa che freme,
un desiderio che geme e si sconfessa,
una belva che divora se stessa,
la propria ostinata autarchia.

Sono una asserzione reiterata, spogliata
di ogni aggettivo garbato,
sono la soglia di un bisogno
occultato, di un bisogno
che ripudia attese ulteriori
e mai se ne affranca.
Schiava dei miei rimpianti,
della mia sottomissione.

Tu ora guardi altrove, tu
mai davvero sfiorato
dal crollo
del nostro destino mancato.

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Ogni sguardo su Milano - volume 2

  "I testi raccolti in questo secondo volume offrono una molteplicità di forme e scritture, testimoniano la varietà di ascendenze e ric...